Archive for Senza categoria

A Venezia con Steven Tyler… turismo e Heineken Jammin’ Festival

Venerdì 2 luglio 2010
10 abbondanti di mattina, si parte con quattro cose in valigia e una broncopolmonite incipiente che mi fa vibrare la cassa toracica. Viaggio senza problemi e si arriva in albergo a Marghera che non è nemmeno mezzogiorno. L’albergo Villa Adele è carino, confortevole, stracomodo per il trasporti (fermata bus per Venezia a 2 passi e sottopassaggio per la stazione di Mestre a 3!)… è piccino e soprattutto ha sempre l’aria condizionata sparata a palla! Pinguini e personale cmq gentilissimi e disponibilissimi a dare tutte le informazioni che vuoi!
Mollati gli ormeggi, prendiamo il bus per Venezia, ci fermiamo in una trattoria a mangiare e poi è tutto ponti, canali, gondole… foto, foto e ancora foto, il tutto intermezzato da qualche sosta per aggiornarsi sull’andamento di Olanda – Brasile.
In piazza San Marco si svolge l’incontro del quinto tipo: in mezzo ai tavolini di un bar Paolo adocchia nientepopòdimeno che Steven Tyler!!!!! Io non ci posso credere! Boccheggio il suo nome e repentinamente il suo accompagnatore ci fa segno di non osare avvicinarci oltre. Maledetto! Foto!!! Sto bastardo si gira ogni volta che sollevo la mia macchinetta, vabbè ti perdono solo perchè sei tu! Qualche foto cmq riusciamo a fargliela e non potendo ottenere altro se non guardarlo mentre si fuma il sigaro, riprendiamo la nostra passeggiata tra calle e rii e all’Hard Rock Cafè assistiamo agli ultimi minuti dell’incredibile sconfitta dei verde-oro.
Torniamo in albergo per una doccia rinfrescante, un doveroso cambio d’abito e siamo di nuovo a Venezia per il medesimo tour, ma in notturna… rischiamo di non cenare perchè si è fatto tardissimo e in piazza San Marco ci becchiamo un gruppo di tipe che girano vestite di maschera di pizzo, mantello… e biancheria intima! (oggi piazza San Marco ci riserva incontri di un certo livello!) Quando sollevano la copertura per fare una foto, rimaniamo così O___O e nè io nè Paolo riusciamo ad immortalarle in modo anche solo vagamente decente… chiedo venia! Ancora dobbiamo capire chi o cosa fossero… bah!
Completiamo la visita davanti al ponte dei Sospiri impacchettato per restauro in modo osceno e pian piano arranco in albergo imbottita di farmaci per la broncopolmonite che non accenna a demordere!

 

Sabato 3 luglio 2010
Ce la prendiamo comoda per il giorno del concerto: la sveglia suona alle 10:30, ci vestiamo, prepariamo i panini, ci fermiamo a pranzo al ristorante Moro a pochi passi dalla stazione di Mestre, poi ci avventuriamo per il parco San Giuliano a bordo di un gremitissimo e bollente bus navetta. Temperatura sui 40°, umidità 100%! Fa caldino, si, decisamente.
Tra una cosa e l’altra, un po’ di fila ai cancelli, entriamo che sono le 2 passate, ci facciamo un giro tra gli stand, i giochi e amennicoli vari sparsi per l’immensa area destinata al Festival e arriviamo in zona palco che sono quasi le 3, i concerti stano per iniziare… tanto vale prender posto. Riusciamo a posizionarci in ottima posizione, attaccati comodamente alla transenna dietro l’anello sotto il palco, non siamo vicinissimi, alla fine della passerella ci saranno circa 15 metri, ma tanto Steven Tyler l’abbiamo già visto come meglio non avremmo potuto!
Mentre facciamo conoscenza coi vicini, cominciano i concerti con i vincitori del concorso, i Margot: bravini forte! Poi è il turno dei Plan de Fuga e anche loro sono niente male. A rovinare il climax arrivano La fame di Camilla, che smorzano l’entusiasmo del pubblico, che si ripiglia per l’arrivo degli Stereophonics, che però sul palco sono carismatici quanto una duna in mezzo al deserto… bravi eh, cantiamo tutti insieme le canzoni, però che palle! E poi arriva una che di gas ne ha parecchio, ma se si muovesse meno farebbe solo figura migliore: Dolores O’Riordan ha una voce da paura, coinvolge da matti il pubblico, le canzoni dei Cranberries sono la mia fanciullezza ed è magnifico cantarle lì con lei, ma si muove come una bambina scema, bisogna ammetterlo!
Nello stacco tra i Cramberries e l’ultimo attesissimo concerto degli Aerosmith, facciamo un po’ di premonizioni su quella che sarà la track list: c’è chi prega per "Hole in my soul", io che inutilmente spero non facciano "Walk this way" e tutti siamo concordi sul fatto che non vogliamo "I don’t want to miss a thing". Io accetto quest’ultima ad una sola condizione, che la cantino mentre dietro al palco passa uno dei tanti aerei che atterrano a Lido in FIAMME…. sarebbe una coreografia stupenda! Nessuna di queste preghiere giunge a destinazione, ma comunque è una track list che non deluderà nessuno! Poco dopo le 9 si spengono le luci, dal palco scende un telone nero col simbolo degli Aerosmith in rosso… il vento lo fa svolazzare e in 7 tecnici sono costretti a fare una pessima pessima figura, sollevandosi a vicenda per tirarlo giù, tra gli applausi del pubblico. La scena è tragicomica, ma vedere quel telone teso carica tutti di un’emozione immensa e le urla escono in un coro unico.
Cala il telone, partono le note di Love In An Elevator e Steven Tyler esce con pantalone zebrato lucido, canotta bianca, camicia bianca semitrasparente quasi completamente aperta, foulard viola, occhialone a goccia, cappello a tesa larga leopardato e dulcis in fundo una riga di smalto nero in mezzo ad ogni unghia… un’elegana sobria che solo lui può permettersi! Quasi tutti questi oggetti/indumenti verranno lanciati al pubblico, insieme a plettri vari e 2 armoniche a bocca!
Mi sgolo quando arriva "Falling In Love" e poi poco dopo Pink seguita dalla spendida Livin’ On The Edge

There’s somethin’ wrong with the world today
I don’t know what it is
Something’s wrong with our eyes
We’re seein’ things in a different way
And God knows it ain’t his
It shore ain’t no surprise
Livin’ on the edge…

Fantastica!
Ma poi cavolo, son tutte belle! Mi fanno Jaded, Cryin’, Rag Doll, Sweet Emotion… e

purtroppo anche I Don’t Want To Miss A Thing e senza aereo in fiamme! Steven TYler è un animale da palco di quelli ormai in via d’estinzione, gioca, si diverte con la sua asta per il microfono tutta piena di foulard e ci fa divertire, cantare… ha una voce meravigliosa! E’ troppo un grande, nonostante i sui 62 anni… che mito!
Per il finalone arrivano Dream on, la secondo me sopravvalutata Walk this way e con la carica di Toys In The Attic ahimè ci salutano.

In the attic
lights
voices scream
nothin’ seen
real’s the dream

toys, toys, toys
in the attic!

Con calma torniamo verso l’albergo, qualche sosta per abbeverarsi e sentirsi dire che le magliette degli Aerosmith sono finite… -___-
Il ritorno è tranquillissimo, camminiamo verso i cancelli, saliamo sulla navetta senza nemmeno fare a pugni, ci mettiamo persino a sedere, arriviamo alla stazione di Mestre e poi un’altra breve passeggiata fino alla nostra stanza, dove ci sono 15°!!! La mia polmonite ci gode! Non mi frega di niente cmq, quella che voglio è una doccia… poi il letto!

 

Domenica 4 luglio 2010
Oggi ci tocca svegliarci presto, perchè per le 10:30 dobbiamo lasciare la camera. E così è, paghiamo il conto a Villa Adele e poi torniamo tra le calli di Venezia, per un ultimo giro, un po’ di shopiing, un buon pranzo a base di pesce alla Botte.
A metà pomeriggio riprendiamo la macchina e la strada per il ritorno.
Alla prossima!

 

Tutte le foto del viaggio a Venezia

Tutte le foto dell’incontro con Steven Tyler

Tutte le foto dell’Heineken Jammin Festival (3 luglio 2010)

Tutte le foto del concerto degli Aerosmith

Venezia

Venezia

l'incontro con Steven Tyler in Piazza San Marco a Venezia

Venice by night

Cramberries

concerto degli Aerosmith

concerto degli Aerosmith

concerto degli Aerosmith

concerto degli Aerosmith

concerto degli Aerosmith

concerto degli Aerosmith

concerto degli Aerosmith

concerto degli Aerosmith

maschere e gondole a Venezia

Ancora Sticky and Sweet, Madonna in concerto a Milano… e Merc! c’è!

E Merc! paga la sua tassa Madge anche quest’anno! Tassa sempre più cara, ma per la Regina si fa questo e altro!
Quest’anno la mia Signora dei Miracoli fa la sua divina apparizione in quel di Milano, Stadio Meazza… ed è la mia prima volta a Sansiro, un’emozione in più… come se Lei non bastasse!
E’ il 14 luglio, data in cui si celebra l’anniversario della Rivoluzione Francese, della morte di Lady Oscar e dal 2009 del ritorno in Italia dello Sticky and Sweet Tour, il mio terzo concerto di Madonna!

Il travaglio per arrivare a questa data è stato lungo e logorante! L’annuncio dell’evento è arrivato prestissimo, a fine gennaio, quando ancora avevo fresco il ricordo del 6 settembre… e panico: i biglietti sono in vendita dopo appena una settimana! Via a chiamare le mie madonnare! Chiara XWP risponde immantinente all’appello… sarà stato forse perchè l’ho chiamata urlando e lei mi ha detto subito si per paura… possibile. La Chiarina di Forlì invece ci pensa un po’ di più, il timore del prato è forte, ma poi l’amore madonnaro prevarica e il suo sì arriva pochi giorni dopo.
Alla mattina del 6 febbraio sono la seconda ad arrivare davanti all’agenzia che vende i biglietti, mi aggiudico i miei 3 PRATO A con un filo di gas… si provvede all’hotel, al treno e comincia l’attesa.
Luuuuuuunga attesa… fino al 14 luglio la tensione cala, la fibrillazione viene meno, ci si fa l’abitudine all’idea di avere questo appuntamento lontano, manco l’arrivo dei Tartari dal deserto…
Poi si fa il 13 luglio, incontro Chiara di Firenze alla stazione di Bologna con largo anticipo, calcolato per fare una capatina in fumetteria da Alessandro e ci facciamo stare anche una spesa in un discount per alcune cose che c’eravamo scordate entrambe: e ci troviamo così ad andare al concerto della Signora Ciccone armate di fazzolettini delle principesse Disney, che stile!
Poi arriva anche la Chiarina, le consegno il suo cappello da cowboy uguale al mio, due chiacchiere ed arriva il treno. Qualche casino per sedersi perchè nessuno è nel posto in cui dovrebbe: in breve faccio cambiare posto a tutto il vagone, dirigendo i malcapitati passeggeri come un vigle rompicoglioni e infine ci sediamo. Inizio a rendermi conto che sto andando al concerto di Madonna finalmente, l’adrenalina entra in circolo e stordisco la povera Chiarina di chiacchiere! Chiara invece riesce a farsi un pisolo, ma ecco che ti spunta un Bimbo Gigi che le fa presente che quello in cui lei è seduta sarebbe il suo posto, ma non importa, lui cmq si siede in uno dei 58mila posti liberi che ci sono lì attorno… e Chiara è felicissima di essersi svegliata apposta per esserne messa al corrente! Grande Bimbo Gigi!
Arriviamo a Milano con un po’ di ritardo, lo accentuiamo facendo il giro del colombo per arrivare all’albergo, mettiamo a posto le nostre cose in camera, ci docciamo, cambiamo e usciamo per cercare un posto in cui cenare. Chiara ci porta (a dir la verità ci siamo capitate per caso) in un posto dove è già stata, una pizzeria cubana, che ci par troppo figa e quindi la oltrepassiamo per cercare altro… altro che non c’è, quindi retrofront e pizza cubana sia! Ci sediamo, il menù propone pizze dai nomi ispirati a vari personaggi della storia del Sud America: la mia scelta (condivisa da Chiara) ricade obbligatoriamente su Evita Peron, ti pare? Ordiniamo le pizze al cameriere più irritante del mondo nel suo voler fare il piacione simpatico, le zanzare ordinano noi e ci divorano! La pizza è davvero buona e decidiamo di farla seguire da qualcosa di sostazioso da bere per brindare alla Signora Ciccone: chiediamo un Mojito, un Daiquiri Gold e una birra, il simpatico cameriere ce li porta presentandoli come "il latino, lo strano e la sminchiata"… bah… lui è un imbecille, ma il mio daiquiri gold è buonissimo e cinghia parecchio: si saranno ubriacate anche le zanzare che mi hanno punta nel tragitto per tornare in albergo.
Poi a nanna, che domani sarà una luuuuuuuuuunga giornata!

La mattina del grande giorno, il 14 luglio 2009, la sveglia suona presto, ma si parte subito cariche a molla! Via a fare un’abbondante colazione e rubare panini e nutelline da portarci dietro (inutilmente). Si finisce di prepararsi, di riempire gli zaini di generi di sopravvivenza, tipo acqua destinata a diventare inesorabilmente calda e via a piedi verso Sansiro! La camminata non è molto lunga e ben presto ci troviamo ad osservare il colosso dello stadio che spunta all’improvviso da cemento: sarò sincera, non mi piace! La struttura architettonica è sicuramente avanti per il periodo in cui è stata fatta, mirabile per questo, ma risulta così squallido! Voglio dire, in 80 anni non potevano sistemare un po’ la zona li attorno? Già lo stadio è un massiccio pesante di cemento, circondarlo con qualcosa di diverso no? Non cìè proprio paragone con l’Olimpico!
Raggiungiamo l’ingresso 10 che sono le 8:30 e… non c’è nessuno! Ci saranno al massimo una cinquantina di persone! Rimango sconvolta! A quell’ora a Roma già non si vedeva più l’inizio della fila! Le Chiare prendono posizione e io vado ad ispezionare l’altro ingresso per il prato, il numero 4… la gente è un po’ di più, ma mica di tanto! Vabbè… meglio!
Da questo momento fino alle 3 del pomeriggio sarà un’autentica passeggiata! La fila è composta, si sta seduti, sdraiati, si può andare in giro per bancarelle… che figata! Ancora non ci credo! Facciamo chiacchiere e conosciamo gente, alcuni ragazzi simpatici e un mostro, pure conterranea per altro!
Siamo tranquille e beate a far chiacchiere e foto quando all’improvviso, nessuno sa ancora perchè, tutti si alzano e si pressano contro le ringhiere prima dei cancelli… ovviamente anche noi siamo lì in mezzo! Invano tentiamo di rimetterci a sedere, ormai è l’apocalisse! Stretti, pigiati, in piedi e esattamente non si sa per quanto! Il biglietto dice che i cancelli verranno aperti alle 5, ma quando mai sono stati puntuali? Alle 5 in effetti qualcosa la aprono: si tratta della prima transenna con annesso controllo dei biglietti, che ci porta di 10 metri più avanti, davanti ai cancelli… essendoci anche un altro ingresso è difficile valutare, ma visto così, cavolo, sembra proprio che entreremo davvero tra i primi!!! Merc! non illuderti, è il ritornello che mi ripeto, però…
Il tempo passa, noi urliamoche aprano, ma quella stronza malefica di Madonna è dentro a cantare… la sentiamo e risentiamo, la dannata non smette! Conoscendola, conscia della nostra sofferenza, gode nel farci attendere!
Non ricordo che ore fossero quando finalmente si aprono i cancelli: ricordo una transenna che mi si conficca nella pancia, mentre la folla inferocita mi ci spinge contro con violenza per passare e io non riesco minimamente a muovermi, la mia schiena diventa un punchball e alla fine riesco a scampare urlando di dolore attaccandomi letteralmente allo zaino di un tipo bello piazzato che mi passa di fianco… appena fuori dal pericolo lui mi guarderà sbigottito dal fatto che io l’abbia usato da animale da soma, ma chissenefrega! La schiena mi fa un gran male, mi sento come se mi avesse calpestato un mezzo cingolato: Maddie, quanto mi costi?!?! (siamo pure finite su un video di Youtube! Occhio ai due cappelli da cowboy)
Controlli zero, si corre avanti (ci si prova perchè io sto davvero male) a branco di pecoroni, si passa qualche ostacolo e ci ritroviamo dentro lo stadio! Non c’è tempo per realizzare, parte l’ultimo scatto verso il palco … cazzo siamo vicinissime!!! Mi butto per terra per riprendere fiato e osservo con sgomento le transenne che mi separano dal palco: ci sto davvero sotto! Anche le mie colleghe se ne rendono conto: scatta l’abbraccio generale, Chiarina ormai si mette a piangere, ma il momento idilliaco viene bruscamente interrotto da una tipa che quasi ci sviene alle spalle e non possiamo certo non prestarle soccorso.
Passato anche questo, cerchiamo di ristabilire la calma, vado in bagno (adoro i bagni chimici!), prendo un paio di bottiglie d’acqua fresca, mi faccio un panino e si aspetta Paul Oakenfold.

Paul Oakenfold, che arriva una mezz’ora prima del previsto, è il ministro brunetta in realtà! Ma nessuno se n’è mai accorto?!?! SOno 2 gocce d’acqua! Lui era anche a Roma 3 anni fa come spalla per il Confessions Tour, ma non ero abbastanza vicina da vederlo in faccia, questa volta invece l’ho visto bene!
La scaletta che propone è inquietantemente simile a quella di 3 anni prima… ed è uno dei DJ più famosi del mondo?!? bah… sono un po’ perplessa… cmq balliamo, perchè, seppur uguale, la scaletta non è niente male!
Ora che siamo in piedi mi rendo ancora più conto della vicinanza al palco: ho davanti 2 persone e poi c’è la transenna che ci separa dal sottopalco!!!
Poi il DJ finisce, si spengono di nuovo le luci sul palco e inizia la trepidazione… il concerto inizierà tra poco!

Sono le 21:18 quando le luci dello stadio si spengono, si illumina il cubo di schermi al centro del palco e lo Sticky and Sweet comincia il suo show! L’urlo di Sansiro è assordante!
Ho già visto tutto, ma l’emozione è gigantesca, come se fosse la prima volta!
Finalmente il pannello anteriore del cubo si gira, per far comparire Madonna sul trono… armata di scettro, sorriso e occhiolino! Eccolaaaa! E’ leiiii!!! L’apparizione è sempre un colpo micidiale al mio povero cuoricino!
Candy shop è ancora la canzone d’apertura, l’abito ha subito qualche rivisitazione, ma poco: lei è meravigliosa! Carica a palla! Al termine ci saluta con un "Ciao Milano" a cui risponde il giubilo di Sansiro! Poi segue come a Roma Beat goes on, durante la quale Lei mi sfila davanti in tutto il suo biondo splendore! Mammina quant’è vicina!!! (Madonna in Beat goes on a Milano) Durante Human nature si mette ad armeggiare la chitarra proprio davanti a me, le posso contare le goccioline di sudore! Vogue è stupenda come la ricordavo dall’altra volta (Ecco il video).
Stacco video con Die another day, poi Madonna torna sul palco per Into the groove, dopo la quale ci regala la prima sostanziosa variazione nella scaletta, tirando fuori dal cappello niente popò di meno che Holiday e Dress you up, tocca poi al tributo a Michael Jackson e poi si torna sui binari del vecchio Sticky & Sweet con She’s not me: io sono dietro la Madonna versione Like a Virgin, e mi becco ben bene il bacio saffico… dannata! (Video di She’s not me dal concerto di Milano) Tra She’s not me e Music sta un pezzo lì davanti a me, giocando col velo che ha tolto alla ballerina… non so quante foto le ho scattato in quel momento: ne è venuta una sola appena decente, quella che vedete in questa pagina… -_____-
Altro stacco video con Rain e poi la toccante versione di Devil wouldn’t recognize you (il video), a cui seguono ancora Spanish lesson, Miles away, La isla bonita, Doli Doli e You must love me, prima della quale fa un lungo discorso per ringraziare tutti ed esprimerci la sua gioia di trovarsi lì… si vede che è emozionata!
I volti sul video di Get stupid sono leggermente cambiati: ha tolto il nano pelato dai cattivi, uffa… Four minutes non mi era piaciuta a Roma per l’abbigliamento e ora è pure peggio, ma poi Madge si riscatta con la carica di Like a prayer, a cui fa seguire una signora new entry: Frozen! Versione remix purtroppo, ma cmq fighissima! (Video di Frozen al concerto di Milano) La vecchia scaletta dello Sticky and Sweet riprende poi con Ray of light e Give it 2 me, pompate al massimo! Ci invita a cantare con lei, ci allunga davanti il microfono per farci sgolare, scende persino dalla passerella, dall’altra parte rispetto a dove sono io, ma sta stronza maledetta risale e non mi passa davanti, conscia probabilmente del rischio che avrebbe corso. Con l’ultima canzone in modo particolare ci vuole portare allo stremo, tra urla, cori e salti, ma quando se ne va non siamo affatto sfiniti, saremmo pronti a cantare e ballare ancora e ancora…

Don’t stop me now, don’t need to catch my breath
I can go on and on and on
When the lights go down and there’s no one left
I can go on and on and on

Give it to me, yeah
No one’s gonna show me how
Give it to me, yeah
No one’s gonna stop me
EVER
(come dice lei stessa là sul palco)

Sono le 23:30 circa, la scritta GAME OVER riempie lo schermo sul palco, Madonna ci ha appena salutati e già mi manca… torna presto amore mio, tornerò ancora a darti il mio tributo di sangue!

Il ritorno all’albergo è una passeggiata tra le bancarelle (dove compro un po’ di ricordini) e i reduci. Siamo sporche da far schifo, stanche e doloranti, ma toglierci il sorriso dalle labbra è impossibile!
Arriviamo in albergo, ci godiamo una strameritata doccia e poi finalmente il letto! Saranno sicuramente sogni d’oro!

A Madonna: grazie di esistere! Sembrerà patetico e/o banale, ma è la drammatica verità!
A Chiara & Chiara: grazie per la presenza, la simpatia, la pazzia, la passione… la sopportazione! Un bacione gigante!

Uno dei video più belli dei punti salienti del concerto di Milano
In questo video mi si sente urlare TI AMO a MAdonna

Qui tutte le foto che ho fatto al concerto di Madonna di Milano

Chiara e Chiara

pizza Evita Peron

Il Latino, Lo Strano e La Sminchiata

Stadio Sansiro

in fila per il concerto

in fila per il concerto

siamo sotto il palco

L'apparizione di Madonna

Madonna in Candy Shop

Beat goes on

Madonna mi passa davanti cantando Beat goes on

Madonna ad un paio di metri da me durante Human Nature

Vogue

Into the groove

in memoria di Michael Jackson

She’s not me

Madonna versus Madonna

She’s not me

La isla bonita

I Madonnari riempiono Sansiro

Give it 2 me

Finale dello Sticky and Sweet

La felicità dopo il concerto di Madonna

Pronte per il prossimo tour di Madonna

Barcellona mi attende

I had this perfect dream (Un sueño me envolvió)
This dream was me and you (Tal vez estás aquí)
I want all the world to see (Un instinto me guiaba)
A miracle sensation 
My guide and inspiration
Now my dream is slowly coming true 

The wind is a gentle breeze (El me habló de ti)
The bells are ringing out (El canto vuela)
They’re calling us together
Guiding us forever
Wish my dream would never go away 

Barcelona!
It was the first time that we met
Barcelona!
How can I forget 
The moment that you stepped into the room
You took my breath away 

Barcelona! 
La música vibró
Barcelona!
Y ella nos unió

And if God willing 
We will meet again
Someday

Let the songs begin (Déjalo nacer)
Let the music play (Ahhhhhhhh…)
Make the voices sing (Nace un gran amor)
Start the celebration (Ven a mi)
And cry! (Grita!
Come alive (Vive!)
And shake the foundations from the skies 
Shaking all our lives

Barcelona! 
Such a beautiful horizon 
Barcelona! 
Like a jewel in the sun 
Por ti seré gaviota de tu bella mar 

Barcelona! 
Suenan las campanas 
Barcelona! 
Abre tus puertas al mundo 

If God is willing 
If God is willing
If God is willing 
Friends until the end
Viva! 
Barcelona!

A giovedì!

E ritorno da te

Fabrizio de André

Mai più mi chinai e nemmeno su un fiore,
più non arrossii nel rubare l’amore
dal momento che Inverno mi convinse che Dio
non sarebbe arrossito rubandomi il mio.

Mi arrestarono un giorno per le donne ed il vino,
non avevano leggi per punire un blasfemo,
non mi uccise la morte, ma due guardie bigotte,
mi cercarono l’anima a forza di botte.

Perché dissi che Dio imbrogliò il primo uomo,
lo costrinse a viaggiare una vita da scemo,
nel giardino incantato lo costrinse a sognare,
a ignorare che al mondo c’e’ il bene e c’è il male.

Quando vide che l’uomo allungava le dita
a rubargli il mistero di una mela proibita
per paura che ormai non avesse padroni
lo fermò con la morte, inventò le stagioni.

… mi cercarono l’anima a forza di botte…

E se furon due guardie a fermarmi la vita,
è proprio qui sulla terra la mela proibita,
e non Dio, ma qualcuno che per noi l’ha inventato,
ci costringe a sognare in un giardino incantato,
ci costringe a sognare in un giardino incantato
ci costringe a sognare in un giardino incantato.

Merry Fucking Christmas

HATE!


An evil look that tells me to fuck off

from the one who ‘ll never treat me soft

I start to boil and to concentrate

on images of anger and of hate

these are the ways I feed my hate

these are the lights that burn too late

these are the ways I feed my hate

these me the lights that burn too late

the mean stupidity of what he says

the millions who admire it and they spread

and all I wanta feel is just them dead

and have to eat the things they did and said

these are the ways I feed my hate

these are the lights that burn so late

these are the ways I feed my hate

these are the lights that burn too late

hate

why am I afraid?

afraid

Iggy Pop

Evil Women

Milady… between Heaven and Hell




Jeanne Valois, Full Moon





Lady Miya… she’s Killer Queen





Nico Robin, Beauty from pain

Come on, Vogue! Let your body move to the music!

Roma, 6 settembre 2008, secondo incontro del quarto tipo: Madonna!

Just like a dream, you are not what you seem

Just like a prayer, no choice your voice can take me there

Just like a prayer, I’ll take you there

It’s like a dream to me
E come un sogno sembra essere volato in un soffio…
Ma partiamo dall’inizio

Venerdì 5 settembre 2008
Partenza da Faenza alle 8:20, viaggio tranquillo, sonnolento fino a Firenze. Chiara è in fondo al binario ad attendermi, abbracci e sorrisi e si inganna l’ora di tempo prima di ripartire per Roma facendo un giretto per Firenze, fino a Ponte Vecchio. Al ritorno in stazione conosco finalmente Simona e poi via, rotta per Roma!
Col senno di poi, il viaggio è un inquietante presagio di ciò che patiremo l’indomani, ma tra una chiacchiera e l’altra, il tempo passa svelto e si arriva alla città eterna fresche come animaletti in putrefazione. Ad accoglierci sul lato della stazione Termini una gigantografia della dea, scatta subito la prima commossa foto.
Due passi fino all’albergo, check in e il bagno! Ci diamo una meritata rinfrescata e ci cambiamo per poi uscire subito per un giretto da turiste. Amo questa città, non c’è che dire! Prima tappa al Colosseo e poi… poi… da dove cazzo si entra ai fori imperiali?!?!? Dopo esserci ripetutamente ritrovate in un vicolo cieco, ci siamo mestamente arrese. Svolta per il Vittoriale, il Campidoglio e poi la bellissima Fontana di Trevi, dove è d’obbligo il rito della monetina! Facciamo la spesa per il giorno dopo, conoscendo la cassiera più simpatica del pianeta e si torna in albergo, affamate e devastate.
Alle 20:30 ci facciamo trovare dietro Santa Maria Maggiore per l’incontro con Agnese e consorte, che ci portano a cena e poi in un mirabolante e involontario giro panoramico alla ricerca di un parcheggio in zona Piazza Navona, dove si prende gelato e si fa una passeggiata. Io sono cotta, mi trascino avanti per inerzia, ma cmq si passa una bellissima serata. I nostri carinissimi ciceroni poi ci scortano fino all’albergo, dove si maledirà un bambino che non si sa per quale motivo è in mezzo alla strada ad urlare alle 2 di notte!

Sabato 6 settembre 2008
Sveglia alle 7 di mattino e ci si muove impeccabili secondo diabolico programma: toeletta, vestizione, preparazione panini e zaini.Ore 7:40 colazione con furto di pane… e complimenti a Chiara, la lestofante che ormai si fa sgamare. Ore 8:15 Termini – Metro – Ottaviano – Bus 32 – Stadio Olimpico. Ore 8:50 siamo in fila… eccellente…
Ci si accampa e si fanno le prime conoscenze, chiacchiere, foto stupide. Fa caldo, mi tolgo la maglietta e resto in costume, tranquilla che nessuno dei maschi presenti possa importunarmi. Mi stendo a prendere il sole tranquilla. Sulle 10:30 la placida voce di Chiara dice "si stanno alzando tutti in piedi". Ciò non la preoccupa minimamente, è il suo primo concerto, il suo tono esprime stupore, curiosità e la massima ingenuità… ma Merc! sa cosa sta per accadere! Con uno scatto felino di cui continuo a meravigliarmi, mi alzo, infilo lo zaino, afferro le mani delle compagne e corro con la grazia di una mezzo cingolato… tutto insieme! La folla avanza compatta e caotica in una mischia di spinte e violenza, l’obiettivo è uno solo: avanzare, ma lo spazio è stretto e noi siamo già una marea. A terra c’è di tutto, tende da canpeggio, teli da mare, materassini, borse piene di viveri… pur di correre avanti e non farsi pestare dalla mandria inferocita c’è chi abbandona di ogni. Grazie ai miei inaspettati e insospettabili riflessi non solo siamo vive, ma non abbiamo perso posizioni… eccellente…
Da questo momento in poi, mettersi a sedere sarà tutt’altro che semplice. Pur di riuscirci Simona subisce una mutazione genetica, si trasforma nello scoiattolo Squitty e si ripara in mezzo alla siepe, che non vogliamo sapere a cos’era servita fino a quel momento. Raggiunge in breve tempo una certa fama, nonchè l’affetto di molti, che negli spostamenti successivi si chiederanno apprensivi "Ma che fine ha fatto la ragazza delle fratte?". No paura, ancora una volta i riflessi di Merc! e i suoi muscoli da sopravvivenza fanno la differenza… eccellente…
Fino alle 15 è un continuo cercare di sedersi per poi scattare veloce per non farsi travolgere… dopo di che si arriva all’ultimo girone dell’inferno: fermi, in piedi, fino alle 17:40, pressati, martoriati da impietosi raggi di sole, reprimendo violenza che si sfoga contro la STRONZA che si infila e contro i venditori di bibite che continuano a voler passare in mezzo a noi, che già siamo stipati all’inverosimile… uno verrà punito con il giusto furto di una bottiglia d’acqua dal secchio… ottimo lavoro Chiara, stai migliorando! Ci intratteniamo con chiacchiere e nuovi amici, ma la sopportazione è agli sgoccioli, c’è chi si sente male, ma noi no, coriacee, stoiche!
Alle 17:40 si aprono le porte dell’Inferno per un verso, le porte del Paradiso per l’altro… fatto sta che aprono i cancelli ed è un welcome to the jungle! Ressa cattiva e violenta, tutta la folla è convogliata verso due sole uscite che permettono il passaggio di una persona alla volta… vi lascio immaginare. Si passa, godendo delle lacrime della STRONZA che teme di morire, peccato non aver avuto tempo di infierire con l’ennesimo STRONZA!!! Tocco di genio da parte dell’organizzazione: ci sono le macchinette automatiche per il controllo dei biglietti… in poco tempo si creano file allucinanti, per fortuna che siamo fuori dalla folla che spinge. Passato il cancello, è il turno del controllo dello zaino e cosa mi tirano fuori dal cilindro i poliziotti? Che non posso portare dentro la bottiglia d’acqua a cui avevo preventivamente tolto il tappo… e così mi buttano via un litro d’acqua! Poi si mettono pure a fare apprezzamenti per il costume… ormai mi ero dimenticata di avere le tette! Corsa dentro lo stadio, via verso il palco, ci siamo, ce l’abbiamo fatta! La posizione è buona, subito dietro le transenne del Golden Circle, che poco dopo verranno addirittura superate con grandissimo colpo di culo! Siamo dentro il Golden, il palco è a nemmeno 10 metri! NON CI CREDO!!!!!
Finalmente si può far pipì e ci si può sedere almeno per un po’. Incontro un ragazzo di un forum che frequento, Dark Angel, per puro caso. Ancora qualche foto, qualche telefonata per dire a tutti "Siamo vicinissime!" nonchè comunicare che eravamo sopravvissute… eccellente…
Ore 19:40 arriva il DJ, l’ultimo assaggio di spinte, sgomitate e casselli per avvicinarsi ulteriormente al palco… ci saranno 5 metri alla fine della passarella!!!! Ora balliamo, manca poco più di 1 ora e mezzo alla sacra apparizione!
Poi il dj finisce, il palco viene sistemato, le luci si spengono… il cubo al centro del palco si anima: il candy shop inizia lo show! Sono le 21:18
E finalmente eccoLa, un pannello ruota su se stesso, dall’altra parte un trono e sopra la regina! La nostra regina!
Urliamo tutti, ci squarciamo le gole per farci sentire e buttar fuori l’emozione, è lì… è LEI!
La prima canzone è Candy Shop, lei indossa stivali neri al ginocchio, body nero semitrasparente, giacca lucida tipo frac… in mano lo scettro!

I’ll be your one stop (one stop)
Candy shop (candy shop)
Everything (everything)
That I got (that I got)
I’ll be your one stop (one stop)
Candy store (candy store)
Lollipop (lollipop)
Have some more (have some more)

Prima di partire con Beat Goes On ci saluta "Ciao Italia!" e la risposta è l’urlo di 60.000 persone. La giacca non c’è più, arriva un cilindro grigio e gira sul palco a bordo di una vecchia auto bianca. Versione rockeggiante per Human Nature, che ci canta suonando la chiatarra elettrica a una manciata di metri! Fantastica!!! E poi ballerine in abiti sado per Vogue! Let your body move to the music!

Segue un video che ci propone Die Another Day per il cambio d’abito e lo stravolgimento del palco che si trasforma in una palestra dove i ballerini sono pugili e poi in una scena tipo underground anni ’80 e Madonna si ripresenta sul palco cantando Into the groove indossando shorts rossi e maglietta sportiva nera… è sempre più scatenata! A fine canzone si getta a terra, i battiti cardiaci ci annunciano l’intro di Heartbeat, lei si rialza al tempo dei battiti, poi riprende in mano la chiatarra elettrica per una spendida versione di Borderline, mentre i pannelli alle sue spalle seguono il ritmo con luci bianche che formano griglie in movimento.
Gli schermi che riempiono il palco iniziamo a mostrarci immagini della signora Ciccone in ogni sua versione, un percorso tra i suoi look prima con le immagini e poi con le ballerine che spuntano sulla passerella indossando i suoi "vecchi panni": è She’s not me. Meravigliosa! E poi si finisce per scatenarsi con Music, in un caledoscopio di luci e colori, che riproducono i graffiti delle strade. Madonna esce di scena entrando in metropolitana.
Altro video di intermezzo, questa volta sui sei schermi uniti a formarne uno solo enorme, vediamo un’animazione 3D dai chiari riferimenti ambientalisti, mentre due ballerine in abiti orientali si muovono a scatti per tutto il palco. Un gigantesco cilindro nero scende in fondo alla passerella, sopra la sua superficie luci bianche scendono simulando una nevicata… rimbombano dei tuoni… il cilidro schiarisce, in mezzo alla nevicata appare un pianoforte che gira lento su se stesso, sopra la figura di Madonna avvolta da un ampio mantello con cappuccio nero… è Devil Wouldn’t Recognize You. Toccante! Sono incantata, osservo a bocca aperta con le lacrime agli occhi… e canto con lei

It’s like over and over you’re pushing me right down to the floor
I should just walk away.
Over and over I keep on coming back for more
I play into your fantasy
Now that it’s over you can lie to me right through your smile
I’ve seen behind your eyes
Now that it’s over, nomore intoxicating my mind
Even the devil wouldn’t recognize you, I do

Finita la canzone si spoglia del mantello, ora indossa un grazioso vestitino nero cortissimo, pieno di lacci e strisce colorate. Sotto strettissimi stivali di pelle fino alle cosce. E’ bellissima! La amo! Introducendola con un malfermo "Parli italiano? Abla espanol?" attacca Spanish Lessons. Molto suggestiva anche Miles Away, con ombre di mani e capelli che eseguono danze sugli schermi. Poi si abbandona definitivamente l’atmosfera cupa, il palco si trasforma in una scena tzigana per la versione gipsy di La Isla Bonita mixata con una canzone folk romena, Lele Pala Tute. Subito dopo un momento di respiro per la nostra dea che si siede in fondo alla passerella a guardare il gruppo gitano che canta e balla un’altra canzone folk, Doli Doli, tra violino e battiti di mani. Cambiamento repentino d’atmosfera al termine della canzone: Madonna prende la chiatarra classica e si siede su uno sgabello in mezzo al gruppo rom che l’accompagna con chitarre e violino per una commovente You must love me, che noi anticipiamo con un coro identico a quello del film "Evita – Evita – Evita" che pare imbarazzarla. Mi viene davvero da piangere!
Video di intermezzo a sfondo socio-politico, Get Stupid ci mostra gli orrori del mondo, le brutture della nostra società cosiddetta avanzata, e una divisione tra buoni e cattivi del passato e del presente. La voce di Madonna ci ammonisce

Get up – it’s time – your life – your world
Get up – it’s time – your life – your choise
It’s time for you to read the signs
your world – your choise
You don’t have the luxury of time

si conclude sul viso sorridente di Obama, ovviamente è tra i buoni.
Il palco si ripresenta ancora diverso, compare un conto alla rovescia… tic tac tic tac… 4 Minutes vede la presenza di Timberlake in schermi alti un paio di metri che si muovono per il palco, tra di loro una Madonna avvinghiata in un assurdo costume dall’aria vecchio futurista, continua a farci scatenare… tic tac tic tac… Poi luci, colori e piattaforme che si alzano per una versione dance di Like a Prayer. Torna ad imbracciare la chiatarra elettrica per Ray of light e noi a saltare e battere le mani a tempo. Poi la piacevolissima sorpresa, incredibile, un fuori programma! Ci chiede se ne abbiamo abbastanza, noi si urla (ho capito il più delle cose solo riascoltandole a mente fredda), motivo per cui ce lo chiede di nuovo… figuraccia! Quindi chiede la nostra collaborazione, vuole che cantiamo insieme a lei, che è rimasta sola sul palco con la chitarra e dice di voler dedicare una canzone niente popò di meno che al papa! Perchè lui la ama, dice, perchè anche lei e tutti noi siamo figli di dio (il riferimento immagino sia rivolto, oltre che ai suoi motivi personali, alla condanna dell’omosessualità da parte della chiesa, per questo l’inclusione del pubblico tra i figli di dio)! La canzone scelta per la dedica è Like a Virgin, cantata acappella alternando le strofe con noi. Superba… in tutti i sensi! Tremenda! Che poi, vai te a capire, nel suo adorabile cervellino malato è possibile che non voglia nemmeno essere una provocazione, ma che voglia far passare un significato mistico tramite la canzone, non me ne stupirei affatto. Che donnino meraviglioso! Quindi attacca un’insolita versione rock di Hung Up con una partita a scacchi sullo sfondo in cui la Regina fa scacco al Re. In questo finale in crescendo, il ritmo frenetico di Give it 2 me ci fa impazzire, lei continua a invitarci a tenere il tempo con le mani e saltare, siamo distrutti, balliamo da due ore più tutto l’antefatto, ma non possiamo sottrarci, balliamo, cantiamo, urliamo, saltiamo…

Don’t stop me now, don’t need to catch my breath
I can go on and on and on
When the lights go down and there’s no one left
I can go on and on and on
Give it to me, yeah
No one’s gonna show me how
Give it to me, yeah
No one’s gonna stop me now

poi il cubo di schermi si ricompone attorno a lei e il corpo di ballo, su ogni schermo una scritta sgargiante: GAME OVER
Sono le 00:03… sul mio volto, su quello delle mie compari e immagino anche su quello di tutti i 60.000 presenti c’è un sorriso stampato, siamo felici, l’unico rammarico è che sia finito T___T
Sfolliamo lentamente, dopo aver fatto ressa per prendere qualche gadget ufficiale. Nonostante un’incontestabile stanchezza non riesco a star ferma, men che meno zitta, nel sentire le note di Give it 2 me, ancora si balla e si canta… non mi è bastato, no, per niente! Che serata! Verso l’uscita ci avventuriamo in una babele di bancarelle abusive, dove comprerò una maglietta e poi si va a cercare la fermata dell’autobus. Dopo averne girate varie, riusciamo a salire sul numero 25, che ci dovrebbe portare a Largo Chigi, dove poi dobbiamo cambiare per Termini, ma il bus prende per altre vie e non si ferma quando viene prenotata la fermata finchè qualcuno minaccia l’autista di denunciarlo per sequestro di persona.
Siamo tre rottami, puzziamo tanto da uccidere una mosca in volo, Chiara ci regala una stupenda immagine di se comunicandoci di non sentirsi più i piedi, motivo per cui suppone di star camminando sulle caviglie, agonizzanti scendiamo più o meno a caso dal bus, ci troviamo in zona piazza Flaminio e finalmente si trova l’autobus per tornare in albergo, verso la doccia, verso il letto… dove collasseremo, giusto il tempo di dirci buonanotte, abbracciare il cuscino, immaginandomi che sia Lei, poi ricordo solo di aver sorriso guardando il soffitto e poi il rumore di un trapano

Domenica 7 settembre 2008
…sono le 8:00 di domenica mattina e qualcuno sta trapanando giù in strada. La mia prima parola è un "vaffanculo" a cui le mie compagne di stanza rispondono con "buongiorno".
Secondo i nostri primitivi progetti la sveglia della domenica mattina sarebbe stata alle 9, ma poi, visto che dovevamo prepararci per il ritorno e fare colazione si era deciso per le 8:30… vai te a pensare che un trapano ci avrebbe strappate ai nostri sogni!? Maledetto!!! Ormai siamo sveglie, riabbraccio il cuscino pensando ancora sia Lei, figurarsi se è così morbidosa! Poi giù dal letto, si rimette nelle sacche tutti i nostri averi, ci si veste e si scende per la colazione, si lasciano i bagagli al deposito e via, di nuovo turiste.
Il giro di oggi parte da Piazza di Spagna, troviamo persino la forza di salire la gradinata fino a Trinità dei Monti! Poi su verso piazza del Popolo e ci troviamo al punto dove la notte prima abbiamo preso il bus, metro verso Ottaviano, bus per Trastevere alla ricerca di una grattachecca e tadan, eccoti il chioschetto! Ma sta ancora aprendo, quindi si ripeiga verso una pizza al taglio, giriamo l’angolo e tadan, non solo c’era la pizza al taglio, ma è di una bontà assurda! Ora è tempo della grattachetta! Ed è tempo anche per riavvicinarci alla stazione che alle 15:12 abbiamo il treno. Facciamo prima del previsto, quindi ci scappa una visita a piazza della Repubblica, quindi stazione, acquisto di ogni testata giornalistica (bè… ogni… insomma… tutte tranne quelle di destra, non ce la faccio proprio) per leggere gli articoli sul concerto. Si compra persino L’Osservatore Romano, in preda alla curiosità di sapere se il popolo cattolico ha trovato le parole per rispondere alla’morevole dedica, ma niente, del concerto non c’è traccia. Si aspetta il treno… annunciato con 10 minuti di ritardo… e vabbè, tanto a Firenze avevo un’ora prima della coincidenza per Faenza. Il ritardo diventa di 20 minuti… e poi partiamo continuando ad accumulare ritardo: arriviamo a Firenze con 80 MINUTI di fottutissimo ritardo! Odio le Ferrovie con tutta me stessa! Vado in biglietteria per prendere il biglietto di un altro treno che mi possa condurre verso casa, convinta di aver diritto ad un rimborso… 4:40 euro su 20:30, non sembra un’allegra presa per il culo? In fila c’è pure una tizia che tenta di imbucarsi, non ha davvero idea di quello che rischia! A questo punto uno pensa che sia finita e invece no, perchè tutti i treni hanno ritardi di 20-30 minuti, le coincidenze vanno simpaticamente a farsi benedire, mi si sta scaricando il cellulare, è tardi e c’è il serio pericolo che io rimanga bloccata in stazione a Bologna sola, cosa assolutamente sconsigliabile! Mi vedo quindi costretta a chiedere l’intervento dei miei, obbligati a venirmi a prendere nel capoluogo emiliano alle 11 di sera, nonchè a chiedere ad un barista della stazione di Firenze di mettermi in carica in cellulare.
E si conclude così mestamente quello che altrimenti sarebbe stato un week end assolutamente PERFETTO! Vabbè dai, ha avuto un neo, con antipatiche ripercussioni tra l’altro, ma è stata cmq un’avventura meravigliosa!
A Chiara e Squitty un grazie per la preziosa compagnia… a Maddie un enorme grazie per le emozioni, la carica e lo sconvolgimento psiconeurormonale! Ti amoooooooooooo
Non resta che dire… alla prossima!

Di sabbia, feste e zanzare… agli ultimi spiragli d’estate

Siamo all’atto finale anche per quest’estate… e come ogni anno penso che dovrei andare in letargo per risvegliarmi verso la fine della prossima primavera.
Le ferie sono passate, le feste e gli appuntamenti estivi si stanno via via esaurendo per lasciare posto ai ricordi e alle fotografie.
Giusto ieri sera ho scoperto la valle dietro casa mia: il panorama qui sopra è a 50 metri dietro casa mia, giusto in fondo alla strada. Ieri sera sono uscita a fare una passeggiata col cane e l’ho scoperto… mi ci son voluti 2 mesi! Fatto sta che nel vedere simili colori ho fatto subito retromarcia, mi sono armata di macchina fotografica e… mi sono fatta divorare dalle zanzare! Per questo motivo è venuta solo questa foto, le altre sono tutte mosse perchè scattate mentre uccidevo 23 zanzare contemporaneamente! MALEDETTEEEEEEEE
E’ passata la Notte Rosa, è passato San Lorenzo, è passato Ferragosto… ho imparato che non digerisco più le sbronze, che brutta la vecchiaia! Forse è il mio addio all’alcol… Ho sentito tanti fuochi d’artificio, ma visto quasi nessuno, ho visto una marea di stelle cadenti, sono stata buttata sul banco di un bar e imboccata a forza di succo di fragola e vodka, ho ballato, ho riso e mi sono divertita.
E’ passato il mio compleanno, tra abbuffate in famiglia e feste con gli amici… feste massacranti vista l’organizzazione, ma alla fine non è venuta poi così male, ditelo che ci pensate ancora alle mie favolose crocchette dorate! Grazie a Paolo, addetto pizza e salsiccia… davanti al fuoco per 2 ore in una serata da 35°! Grazie a l’Ale & l’Ale per l’aiuto FISICO! E poi grazie a Sara e Gavo, Alice e Fausto, Filips, Jessica e Mario, Tato Micky e Stella, Fra e Giaime, Vale, Marzio, Alice e Sofia (anche se dormiva) e Simone per essere venuti. Mi dispiace per chi non è nelle foto e per chi è andato via prima che mi venisse in mente che dovevo andare a ritirare la torta! Infine mi dispiace per Giorgia dispersa per Marina Romea, mentre il mio cellulare era abbandonato in cucina.
Ormai non ricordo più l’ultima volta che mi sono tuffata in mare, ma forse c’è ancora tempo per qualche sguazzata, ma ormai vivo col patema de "l’ultima volta"… ormai è depressione avanzata.
Non riesco nemmeno a godere degli sgoccioli di attesa per il grande evento, per il concerto della Dea, per il giorno dei giorni che malauguratamente coinciderà con la chiusura definitiva della Merc! Summer Session. Me tapina!
Ma l’estate tornerà e io l’aspetterò scrutando all’orizzonte l’alba di un sole caldo dopo i lunghi mesi di freddo.

« Previous entries