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A Venezia con Steven Tyler… turismo e Heineken Jammin’ Festival

Venerdì 2 luglio 2010
10 abbondanti di mattina, si parte con quattro cose in valigia e una broncopolmonite incipiente che mi fa vibrare la cassa toracica. Viaggio senza problemi e si arriva in albergo a Marghera che non è nemmeno mezzogiorno. L’albergo Villa Adele è carino, confortevole, stracomodo per il trasporti (fermata bus per Venezia a 2 passi e sottopassaggio per la stazione di Mestre a 3!)… è piccino e soprattutto ha sempre l’aria condizionata sparata a palla! Pinguini e personale cmq gentilissimi e disponibilissimi a dare tutte le informazioni che vuoi!
Mollati gli ormeggi, prendiamo il bus per Venezia, ci fermiamo in una trattoria a mangiare e poi è tutto ponti, canali, gondole… foto, foto e ancora foto, il tutto intermezzato da qualche sosta per aggiornarsi sull’andamento di Olanda – Brasile.
In piazza San Marco si svolge l’incontro del quinto tipo: in mezzo ai tavolini di un bar Paolo adocchia nientepopòdimeno che Steven Tyler!!!!! Io non ci posso credere! Boccheggio il suo nome e repentinamente il suo accompagnatore ci fa segno di non osare avvicinarci oltre. Maledetto! Foto!!! Sto bastardo si gira ogni volta che sollevo la mia macchinetta, vabbè ti perdono solo perchè sei tu! Qualche foto cmq riusciamo a fargliela e non potendo ottenere altro se non guardarlo mentre si fuma il sigaro, riprendiamo la nostra passeggiata tra calle e rii e all’Hard Rock Cafè assistiamo agli ultimi minuti dell’incredibile sconfitta dei verde-oro.
Torniamo in albergo per una doccia rinfrescante, un doveroso cambio d’abito e siamo di nuovo a Venezia per il medesimo tour, ma in notturna… rischiamo di non cenare perchè si è fatto tardissimo e in piazza San Marco ci becchiamo un gruppo di tipe che girano vestite di maschera di pizzo, mantello… e biancheria intima! (oggi piazza San Marco ci riserva incontri di un certo livello!) Quando sollevano la copertura per fare una foto, rimaniamo così O___O e nè io nè Paolo riusciamo ad immortalarle in modo anche solo vagamente decente… chiedo venia! Ancora dobbiamo capire chi o cosa fossero… bah!
Completiamo la visita davanti al ponte dei Sospiri impacchettato per restauro in modo osceno e pian piano arranco in albergo imbottita di farmaci per la broncopolmonite che non accenna a demordere!

 

Sabato 3 luglio 2010
Ce la prendiamo comoda per il giorno del concerto: la sveglia suona alle 10:30, ci vestiamo, prepariamo i panini, ci fermiamo a pranzo al ristorante Moro a pochi passi dalla stazione di Mestre, poi ci avventuriamo per il parco San Giuliano a bordo di un gremitissimo e bollente bus navetta. Temperatura sui 40°, umidità 100%! Fa caldino, si, decisamente.
Tra una cosa e l’altra, un po’ di fila ai cancelli, entriamo che sono le 2 passate, ci facciamo un giro tra gli stand, i giochi e amennicoli vari sparsi per l’immensa area destinata al Festival e arriviamo in zona palco che sono quasi le 3, i concerti stano per iniziare… tanto vale prender posto. Riusciamo a posizionarci in ottima posizione, attaccati comodamente alla transenna dietro l’anello sotto il palco, non siamo vicinissimi, alla fine della passerella ci saranno circa 15 metri, ma tanto Steven Tyler l’abbiamo già visto come meglio non avremmo potuto!
Mentre facciamo conoscenza coi vicini, cominciano i concerti con i vincitori del concorso, i Margot: bravini forte! Poi è il turno dei Plan de Fuga e anche loro sono niente male. A rovinare il climax arrivano La fame di Camilla, che smorzano l’entusiasmo del pubblico, che si ripiglia per l’arrivo degli Stereophonics, che però sul palco sono carismatici quanto una duna in mezzo al deserto… bravi eh, cantiamo tutti insieme le canzoni, però che palle! E poi arriva una che di gas ne ha parecchio, ma se si muovesse meno farebbe solo figura migliore: Dolores O’Riordan ha una voce da paura, coinvolge da matti il pubblico, le canzoni dei Cranberries sono la mia fanciullezza ed è magnifico cantarle lì con lei, ma si muove come una bambina scema, bisogna ammetterlo!
Nello stacco tra i Cramberries e l’ultimo attesissimo concerto degli Aerosmith, facciamo un po’ di premonizioni su quella che sarà la track list: c’è chi prega per "Hole in my soul", io che inutilmente spero non facciano "Walk this way" e tutti siamo concordi sul fatto che non vogliamo "I don’t want to miss a thing". Io accetto quest’ultima ad una sola condizione, che la cantino mentre dietro al palco passa uno dei tanti aerei che atterrano a Lido in FIAMME…. sarebbe una coreografia stupenda! Nessuna di queste preghiere giunge a destinazione, ma comunque è una track list che non deluderà nessuno! Poco dopo le 9 si spengono le luci, dal palco scende un telone nero col simbolo degli Aerosmith in rosso… il vento lo fa svolazzare e in 7 tecnici sono costretti a fare una pessima pessima figura, sollevandosi a vicenda per tirarlo giù, tra gli applausi del pubblico. La scena è tragicomica, ma vedere quel telone teso carica tutti di un’emozione immensa e le urla escono in un coro unico.
Cala il telone, partono le note di Love In An Elevator e Steven Tyler esce con pantalone zebrato lucido, canotta bianca, camicia bianca semitrasparente quasi completamente aperta, foulard viola, occhialone a goccia, cappello a tesa larga leopardato e dulcis in fundo una riga di smalto nero in mezzo ad ogni unghia… un’elegana sobria che solo lui può permettersi! Quasi tutti questi oggetti/indumenti verranno lanciati al pubblico, insieme a plettri vari e 2 armoniche a bocca!
Mi sgolo quando arriva "Falling In Love" e poi poco dopo Pink seguita dalla spendida Livin’ On The Edge

There’s somethin’ wrong with the world today
I don’t know what it is
Something’s wrong with our eyes
We’re seein’ things in a different way
And God knows it ain’t his
It shore ain’t no surprise
Livin’ on the edge…

Fantastica!
Ma poi cavolo, son tutte belle! Mi fanno Jaded, Cryin’, Rag Doll, Sweet Emotion… e

purtroppo anche I Don’t Want To Miss A Thing e senza aereo in fiamme! Steven TYler è un animale da palco di quelli ormai in via d’estinzione, gioca, si diverte con la sua asta per il microfono tutta piena di foulard e ci fa divertire, cantare… ha una voce meravigliosa! E’ troppo un grande, nonostante i sui 62 anni… che mito!
Per il finalone arrivano Dream on, la secondo me sopravvalutata Walk this way e con la carica di Toys In The Attic ahimè ci salutano.

In the attic
lights
voices scream
nothin’ seen
real’s the dream

toys, toys, toys
in the attic!

Con calma torniamo verso l’albergo, qualche sosta per abbeverarsi e sentirsi dire che le magliette degli Aerosmith sono finite… -___-
Il ritorno è tranquillissimo, camminiamo verso i cancelli, saliamo sulla navetta senza nemmeno fare a pugni, ci mettiamo persino a sedere, arriviamo alla stazione di Mestre e poi un’altra breve passeggiata fino alla nostra stanza, dove ci sono 15°!!! La mia polmonite ci gode! Non mi frega di niente cmq, quella che voglio è una doccia… poi il letto!

 

Domenica 4 luglio 2010
Oggi ci tocca svegliarci presto, perchè per le 10:30 dobbiamo lasciare la camera. E così è, paghiamo il conto a Villa Adele e poi torniamo tra le calli di Venezia, per un ultimo giro, un po’ di shopiing, un buon pranzo a base di pesce alla Botte.
A metà pomeriggio riprendiamo la macchina e la strada per il ritorno.
Alla prossima!

 

Tutte le foto del viaggio a Venezia

Tutte le foto dell’incontro con Steven Tyler

Tutte le foto dell’Heineken Jammin Festival (3 luglio 2010)

Tutte le foto del concerto degli Aerosmith

Venezia

Venezia

l'incontro con Steven Tyler in Piazza San Marco a Venezia

Venice by night

Cramberries

concerto degli Aerosmith

concerto degli Aerosmith

concerto degli Aerosmith

concerto degli Aerosmith

concerto degli Aerosmith

concerto degli Aerosmith

concerto degli Aerosmith

concerto degli Aerosmith

maschere e gondole a Venezia