Un viaggio non era in programma per questo autunno, ma quando vieni a sapere di una bazza per arrivare a Roma in aereo spendendo la metà di quanto spenderesti in treno, come non approfittarne! E così il nostro soggiorno romano parte dalla promozione di WindJet che per inaugurare la nuova linea Forlì-Roma ci ha permesso di spendere 60 euro andata e ritorno per la città eterna! Partenza prevista dall’aereoporto di Forlì venerdì 30 ottobre alle 9:00, ma la nebbia si oppone e veniamo informati del ritardo del volo di 40 minuti… in un primo momento, tramutatosi poi in un’ora e mezza al secondo annuncio. La nebbia in effetti c’è, ma non è niente di così mostruoso per uno nato e cresciuto nella pianura padana… e sembra un po’ strano che un aereoporto che ci sorge proprio nel bel mezzo si faccia cogliere impreparato da una condizione climatica che qua è più che consueta. I passeggeri iniziano ad insospettirsi oltre che spazientirsi, ma poi scopriamo l’arcano: il problema non è tanto la nostra partenza, quanto l’atterraggio di un altro aereo, che dopo un’ora viene dirottato verso l’aereoporto di Rimini e così alle 10 circa, con un’ora di ritardo, si parte per Roma. Il volo è strano perchè l’aereo fa appena in tempo a finire la fase di decollo che già si mette in assetto d’atterraggio, comunque tutto perfetto e riesco anche a non stare male! Arriviamo a Fiumicino una quarantina di minuti dopo essere partiti, poi viaggiamo a terra tra le piste dell’aereoporto per altri 10 minuti per arrivare al terminal dalla pista d’atterraggio. Prendiamo quindi la linea metropolitana FR1, scendiamo a Ostiense e da qui prendiamo la Metro B, che ci porta alla stazione Termini (è il sistema più economico per andare dall’aereoporto di Fiumicino al centro di Roma: il biglietto per la FR1 costa solo 5,50 euro, a differenza del Leonardo Express che costa 11 euro. L’FR1 parte ogni 15 minuti, tranne la domenica che ha frequenza di 30 minuti). Da Termini poi andiamo a piedi fino al nostro B&B trovato su internet: Imperial Holiday in via Carlo Alberto 26, 58 euro per camera doppia a notte! Passiamo da Santa Maria Maggiore che è sulla strada e arriviamo al numero 26: ci troviamo davanti al semplice portone di un condominio come tanti… nessuna insegna, nessuna indicazione… guardiamo i campanelli e solo lì leggiamo "Imperial Holiday" seguito da un numero di cellulare, il tutto scritto a mano. Iniziamo ad avere qualche dubbio sulla nostra prenotazione. In quel momento esce una signora, le chiediamo informazioni e lei ci spiega che all’interno del condominio dei Bed and breakfast ce ne sono tre, ci aiuta ad entrare, ma non ci sa poi dire esattamente dove sia il nostro. All’interno ancora nessuna indicazione, giriamo per il cortile interno, entriamo da un altro ingresso dove troviamo un’altra rampa di scale, ma del nostro Bed & Breakfast ancora nessuna traccia. A questo punto torniamo fuori e telefoniamo al cellulare indicato sul campanello: ci risponde un uomo dicendoci che ci manda subito il ragazzo. Dopo 5 minuti arriva un ragazzo dai tratti indiani e una conoscenza un po’ approssimativa dell’italiano. Ci conduce così all’Imperial Holiday: trattasi in realtà di un appartamento da cui sono state ricavate, nemmeno troppo male, 4 stanze, di cui 2 con bagno privato e 2 con bagno in comune. L’atmosfera in effetti è davvero domestica e alla buona. Il ragazzo ci mostra la nostra stanza: l’arredamento è a dir poco spartano (le immagini sul sito non mentano), ma è molto spaziosa, dotata di un letto matrimoniale, un letto a castello, armadio, mnifrigo, un tavolino, le pale al soffitto, un ventilatore, il riscaldamento e il bagno posticcio, nel senso che si nota che è stato istallato, ma cmq, a parte l’assenza del bidet e le tubature a vista che fanno un gran casino, va alla grande. Mentre il ragazzo ci fa la fattura, scopriamo una macchia sul lenzuolo di sopra: il lenzuolo profumava di bucato pulito, quindi era stato lavato, ma era rimasto un bell’alone giallo da una parte, appena fatto notare al ragazzo ci viene prontamente cambiato. Dopo aver pagato, ci dà i buoni per la colazione inclusa nel prezzo della camera: con questi abbiamo diritto ad un brioches e un caffè/cappuccino al bar di fronte. Cosa vogliamo di più dalla vita? Scherzi a parte, per il prezzo pagato era una situazione ottimale, certo non lo consiglierei a gente esigente, anche se non posso che fosse messo male, aveva qualche pecca, ma tutto sommato trascurabile. Tra una cosa e l’altra sono quasi le 14, è quindi il caso di mettersi alla ricerca di un ristorante, ripercorriamo così via Carlo Alberto fino a Santa Maria Maggiore e ci infiliamo via Cavour, dove veniamo attratti dal ristorante il Gallo Matto, un posto dall’arredamento assurdo e cucina niente male! Dopo pranzo inzia la vera spedizione turistica e partiamo da San Pietro in Vincoli: l’esterno lascia perplessi da tanto non sembra una chiesa, l’interno è piuttosto triste, spoglio e freddo… non so se dipenda anche per questo, ma pure il Mosè di Michelangelo lì dentro ci fa una figura meschina. Dall’uscita una breve passeggiata ci porta al Colosseo: quant’è bello!!! Ogni volta mi commuove… e poi la vista sui fori imperiali… wow! Quanto amo Roma! Ci facciamo un giretto in zona, un po’ di foto, poi ci incamminiamo verso San Giovanni in Laterano. L’interno è davvero imponente, ricchissimo, davvero molto bella e d’altra parte è la seconda chiesa più importante di Roma. Usciamo, attraversiamo la strada e andiamo a vedere la Scala Sacra, una delle cose più assurde della città per una non credente come me, in realtà l’altare che vi sta in cima, il Sancta Sanctorum, è considerato il luogo più sacro al mondo per i cattolici ovviamente. Non ho fatto foto, mi sembrava irrispettovo verso chi stava pregando, ma ora me ne sono pentita. Torniamo quindi verso casa, fermandoci a visitare Santa Maria Maggiore, scoprendo che è molto più bella fuori che dentro. Facciamo una sosta in camera, doccia, cambio gomme e si va a cena. Abbiamo l’indirizzo di un ristorante nel quartiere ebraico, Sora Margherita, riusciamo a raggiungerlo, ma non c’è posto, quindi prenotiamo per la sera dopo e andiamo a mangiare nell’osteria lì di fronte, Al Pompiere: io mi scofano carciofo alla giudia e trippa, Paolo tonarelli cacio e pepe e coda alla vaccinara… mamma che bontà! Dopo cena, credendo di andare verso Trastevere, ci troviamo a Campo dei Fiori, poco male… abbiamo l’imbarazzo della scelta tra i locali, ne scegliamo uno che ci ispira più degli altrei e… Margarita! E poi torniamo a casa a piedi, fermandoci a godere della Fontana di Trevi libera dal classico muro di turisti: è sempre spettacolare! Foto, monetina e via verso nanna. Sabato 31 ottobre Domenica 1 novembre |
Roma – 30 ottobre 1 novembre 2009
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